Gli investigatori italiani hanno iniziato l’autopsia su 26 ragazze nigeriane i cui corpi sono stati scoperti lo scorso fine settimana durante il salvataggio dei migranti in partenza dalla Libia. Il primo esame non ha fornito alcuna causa di morte per la donna, che si stima avesse tra i 14 ei 18 anni, ha scritto l’ufficio AFP. In Europa dovrebbero essere prostitute.
Il Ministero degli Affari Esteri della Nigeria ha descritto gli eventi del fine settimana come segue “grande perdita e momento triste” e ha chiesto la cooperazione internazionale nelle indagini sulla tragedia. I corpi delle ragazze sono stati recuperati dalla nave affondata venerdì scorso da equipaggi italiani e spagnoli. Domenica ha raggiunto la città italiana di Salerno, vicino a Napoli.
“Questa è una tragedia umana”, ha detto il prefetto della città portuale di Salerno, Salvatore Malfi. Quattrocento migranti salvati sono arrivati in città insieme ai corpi di 26 ragazze morte. Marco Rotunno della missione rifugiati delle Nazioni Unite in Italia ha dichiarato al New York Times che il corpo della giovane donna nigeriana nessun parente si è fatto avanti e ha concluso che probabilmente erano vittime della criminalità organizzata.
“È molto comune che le ragazze nigeriane facciano parte del commercio di carne bianca. Sfortunatamente, questa è una rete regionale. Ho visto anche bambini sotto i 14 anni, erano soli e venivano dalla Nigeria,” Ha detto Rotunno. L’ONU stima che l’80% delle giovani donne nigeriane che arrivano in Italia finiscono nelle reti di bande di prostituzione.
Secondo il prefetto Malfi tra poche settimane si conosceranno i risultati dell’autopsia, che dovrebbero fare ulteriore chiarezza sul caso. “Penso che la Procura valuterà prima se si sia trattato di omicidio” Malfi è stato citato dal New York Times. Gli investigatori non hanno trovato segni significativi sui corpi delle ragazze che potrebbero essere stati causati, ad esempio, dall’elica del motore della nave, ha scritto l’AFP. Sulle imbarcazioni di migranti sovraffollate, si dice che le donne siano più a rischio, poiché di solito si trovano in mezzo, c’è il rischio di essere schiacciate, inoltre non sanno nuotare bene e la possibilità di salvataggio è complicata da indumenti pesanti o dalla preoccupazione per i bambini . .
La scorsa settimana è stata molto impegnativa con la rotta migratoria dalla Libia all’Italia. Secondo l’OIM, dall’inizio di questo mese sono morte in mare 34 persone e almeno 50 risultano disperse. Nello stesso periodo, quasi 3.000 migranti sono stati portati in Italia, mentre altre centinaia sono state rimpatriate in Libia. Nel complesso, però, il numero degli arrivi di turisti in Europa è diminuito nei primi dieci mesi di quest’anno dal Nord Africa si sono più che dimezzati, passando da 337mila a oltre 154mila.
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