Sui social sono apparse frasi come “Fiano adesso può esultare, ma noi lo calpesteremo”.
Quasi tutta la famiglia del deputato Fiano perse la vita ad Auschwitz e le origini ebraiche del deputato divennero il centro delle dichiarazioni razziste di persone che avevano partecipato alle uccisioni di gruppi di estrema destra italiani negli anni ’70 e avevano scontato anni di prigione. Si tratta di Mario Tuti (70), condannato a due ergastoli per diversi omicidi ed è stato assolto, Maurizio Murelli (73), condannato per l’omicidio di un agente di polizia.
Si comincia in spiaggia
Fiana è commossa da un evento che inizialmente sembra un’attrazione turistica fallita. Gianni Scarpa, 64 anni, gestore di una delle spiagge di Chioggio, vicino a Venezia, ha affisso all’ingresso un cartellone con una grande foto di Benito Mussolini e lo slogan: “Qui regna un regime duro. Ordine, pulizia, disciplina”, oppure “La giustizia legale viene dalla canna del fucile”, “Odio la democrazia” oppure “Chi si lamenta e protesta riceverà un colpo sui denti”, “Uno schiaffo è la conferma di un’idea”.
Ma la nostalgia per il regime non è mai scomparsa del tutto dall’Italia: il Movimento Sociale Italiano lo rappresentava in parlamento e alle elezioni ottenne dal 5 al 7% dei voti. Aggiungiamo poi il fatto ben noto che la nipote di Mussolini, Alessandra, è stata eletta più volte alla Camera dei Deputati e attualmente è deputata al Parlamento Europeo.
Dopotutto, a cinquanta chilometri da Roma si trova il villaggio di Predappio, città natale di Mussolini. Ci sono anche tombe di dittatori, le cui famiglie e seguaci furono trasformati in piccoli mausolei.
Tutto si muove
All’ingresso del paese i visitatori vengono accolti da un negozio su cui sventola una bandiera fascista nera. In esso si vendono bandiere, libri, pugnali, fotografie, vino con il ritratto del Duce – con un’enfasi sul periodo 1943-1945, quando il fascismo italiano era sotto il controllo diretto del nazismo e ne divenne il servitore obbediente.
Una curiosità tipica italiana: questo villaggio è gestito dalla sinistra dalla fine della guerra. Di fronte al negozio c’è un bar dove vado a prendere un caffè. “I nostalgici vengono qui da tutta Italia, e da lì facciamo affari”, mi hanno detto lì quando mi è stato chiesto cosa pensassero realmente i locali di tutto questo.
Le tendenze razziste e antidemocratiche dell’estrema destra cominciano ad essere ampiamente smascherate attraverso la crisi economica, l’arrivo dei migranti, l’emancipazione degli omosessuali e altri cambiamenti. Le provocazioni costiere dell’amministratore Scarpa hanno finalmente convinto i legislatori italiani a smettere di minimizzare il neofascismo.
Allo stesso tempo, la legge non vieta a nessuno di definirsi fascista: se lo desidera, può tranquillamente acquistare vino con la foto del Duce, leggere i suoi discorsi o indossare insegne fasciste. Ma una volta che avesse cominciato a promuovere apertamente il regime che aveva privato l’Italia della sua libertà e l’aveva trascinata in guerra, avrebbe potuto essere condannato.
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