La presidenza italiana del G7 è iniziata con un vertice Italia-Africa a Roma, con il governo del primo ministro Giorgia Meloni che si è impegnato a fare dello sviluppo dell’Africa un tema centrale del suo mandato attraverso il piano Mattei.
Alla conferenza sono giunti a Roma 25 capi di Stato e di governo africani, alla quale hanno partecipato anche i vertici delle istituzioni europee: il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, la presidente del Parlamento europeo Roberta Metzola e la presidente dell’Unione europea. Commissione Ursula von net Leyen.
«Si tratta di un piano specifico di intervento strategico, che si concentra su precise priorità di medio e lungo termine, istruzione e formazione, sanità e agricoltura, acqua ed energia», ha spiegato Meloni, indicando come punto di partenza la regione sub-sahariana e il Nord. Africa.
Meloni ha affermato che l’Italia stanzierà inizialmente 5,5 miliardi di euro (5,95 miliardi di dollari) per il piano Mattei, comprese garanzie pubbliche per progetti di investimento e 3 miliardi di sterline da un fondo per il clima che sarà istituito nel 2021 per promuovere progetti ambientali a livello internazionale.
Uno dei pilastri del piano è l’energia. In prima linea il Consiglio nazionale degli idrocarburi (Eni), con il suo amministratore delegato Claudio Descalzi, che ha partecipato a tutte le missioni che il presidente del Consiglio italiano ha intrapreso in Africa dall’inizio del suo mandato, durante le quali ha concluso la cooperazione su accordi energetici.
Un altro tema importante per Meloni è l’immigrazione, che spera di controllare stringendo accordi con i paesi che transitano e lasciano l’Italia.
“Dobbiamo agire contro i trafficanti di esseri umani (…) creando al contempo alternative legali a queste rotte mortali. “Siamo pronti a offrire maggiori opportunità per venire in Europa legalmente in modo che le persone possano spostarsi, apprendere e portare a casa nuove competenze”, ha affermato von der Leyen al vertice.
Tuttavia, c’è solo un modo per fermare la migrazione di massa: portare prosperità nelle regioni economicamente depresse dell’Africa. Lo ha sostenuto il capo della Commissione dell’Unione africana, Moussa Faki, che, rilevando le parole incoraggianti dei leader europei, ha chiesto che tutte le promesse siano mantenute e che siano apportati cambiamenti reali.
“L’Africa non vuole dare una mano, non siamo mendicanti. “L’Africa vuole sostenere un cambiamento di paradigma verso un nuovo modello di partenariato, aprendo la strada a un mondo più giusto e coeso e costruendo la pace attraverso l’amicizia e non attraverso le barriere”, ha affermato Faki.
Critiche però sono arrivate dall’opposizione di sinistra, che vede nel Piano Mattei una “scatola vuota” utile solo ai fini propagandistici del governo di centrodestra in vista delle elezioni europee di giugno.
“Ripristinare i rapporti tra Italia e Africa è un compito immane, se la Meloni vuole fare sul serio non la farà franca con certi slogan”, ha commentato la vicepresidente Pd/S&D Lia Quartapelle, vicepresidente Esteri della Camera dei Rappresentanti. commissione affari.
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