L’autorità italiana per la protezione dei dati ha citato le violazioni della protezione dei dati e della tutela dei minori come motivo per bloccare il chatbot basato sull’intelligenza artificiale. Ha affermato che OpenAI, la società madre di ChatGPT, ha violato il regolamento generale europeo sulla protezione dei dati (UE-GDPR).
Il GDPR si applica ogni volta che vengono elaborati dati personali e non c’è dubbio che i chatbot di intelligenza artificiale come ChatGPT ottengono una quantità significativa del materiale che utilizzano per addestrare i loro modelli di intelligenza artificiale dall’Internet pubblica.
Ora le autorità italiane dicono la loro condizione a OpenAI, il rispetto di ciò comporterà la revoca del divieto. OpenAI dovrebbe essere trasparente e pubblicare avvisi informativi sul trattamento dei dati, ha affermato.
Inoltre, i limiti di età devono essere implementati immediatamente per impedire ai minori di accedere a tale tecnologia. Ciò è in linea con la richiesta di misure di verifica dell’età più affidabili.
OpenAI dovrebbe anche chiarire la base giuridica su cui afferma di trattare i dati personali per addestrare la sua intelligenza artificiale – e OpenAI dovrebbe fornire agli utenti (e non utenti) l’opportunità di esercitare i diritti sui propri dati personali, inclusa la richiesta di correzione di potenziali disinformazioni generate da ChatGPT su di loro. Un sindaco australiano ha citato in giudizio OpenAI per diffamazione.
Agli utenti in Italia dovrebbe inoltre essere data la possibilità di opporsi al trattamento dei propri dati da parte di OpenAI per addestrare i suoi algoritmi. È stata inoltre richiesta una campagna di sensibilizzazione per far capire al pubblico italiano che le loro informazioni vengono elaborate per addestrare l’IA. Questo “attraverso la radio, la televisione, i giornali e internet“ implementare.
Raccomandazioni editoriali
Alcune richieste dovranno essere soddisfatte entro la fine di aprile, poiché l’autorità italiana per la protezione dei dati personali ha concesso più tempo a OpenAI, ad esempio per introdurre una tecnologia affidabile di verifica dell’età.
Le autorità italiane attribuiscono grande importanza alla tutela dei minori di 13 anni, ai quali non è consentito utilizzare ChatGPT secondo i termini e le condizioni. Tuttavia, secondo lui, non esistono filtri o ostacoli adeguati in questa direzione. Se necessario, ha detto, intraprenderà ulteriori azioni contro OpenAI.
L’Italia non è l’unico paese preoccupato per ChatGPT. Nel frattempo, abbiamo anche Commissario per la privacy del Canada ha avviato un’indagine su OpenAI.
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