È stato l’undicesimo presidente della Repubblica Italiana dal 2006 al 2015 ed è stato il primo italiano ad essere eletto per un secondo mandato nella massima carica, nel 2013.
Il due volte ex presidente Giorgio Napolitano, una delle figure politiche più rispettate d’Italia, è morto in una clinica di Roma all’età di 98 anni, hanno riferito i media italiani.
Le sue condizioni apparivano critiche già da tempo.
Nato a Napoli il 29 giugno 1925, Napolitano è stato l’undicesimo presidente della Repubblica Italiana dal 2006 al 2015 ed è stato il primo italiano ad essere eletto per un secondo mandato nella massima carica, nel 2013.
Era un ex ribelle, poi leader dell’ala revisionista del Partito Comunista Italiano (PCI) fino alla fondazione del Partito Democratico della Sinistra (PDS) nel 1991, e poi ministro dell’Interno nel governo di centrosinistra di Romano Prodi nel 1996-1998. dove ha fornito il suo nome alla prima legge italiana sull’immigrazione, chiamata “Turco-Napolitano”, nel 1998.
Laureato in giurisprudenza all’Università di Napoli nel 1947, Napolitano fu eletto per la prima volta alla Camera nel 1953 e continuò a rappresentare quasi ininterrottamente il collegio elettorale di Napoli fino al 1996.
La sua lunga carriera politica lo ha portato anche a Strasburgo, come deputato al Parlamento europeo dal 1989 al 1992, prima di essere eletto presidente della Camera italiana dal 1992 al 1994.
Il suo dominio sulla scena politica italiana – e in particolare il suo ruolo chiave nella nascita del governo di emergenza di Mario Monti nel mezzo della crisi del debito del paese nel 2011 – gli è valso il soprannome di “Re Giorgio”.
All’epoca fu duramente accusato dalla destra italiana di aver contribuito a far cadere il governo Berlusconi in seguito all’intervento di Bruxelles.
Dopotutto, molto spesso è in testa ai sondaggi sui politici italiani più popolari.
Nel 2005 Napolitano è stato nominato senatore a vita dal suo predecessore, allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi e garante della costituzione antifascista italiana del dopoguerra.
Anglofilo da sempre, Napolitano parla correntemente l’inglese, avendo insegnato a lungo in diverse università americane alla fine degli anni ’70.
Durante la sua lunga permanenza al PCI si scontrò spesso con l’ala ortodossa e criticò l’Unione Sovietica, in particolare l’invasione dell’Afghanistan nel 1980.
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