Nell’ambito di una disputa in corso sulla congestionata tratta del Brennero, l’Italia ha ora portato la vicina Austria davanti alla Corte di Giustizia Europea (CGE). Il governo di destra del primo ministro Giorgia Meloni ha deciso lunedì 16 ottobre a Roma di citare in giudizio i suoi partner europei. In questo modo l’Italia si è difesa concretamente dalla controversa gestione dei blocchi di camion in Tirolo.
Anche in Germania ci sono state ripetute proteste contro le norme. Secondo il ministro dei Trasporti Matteo Salvini è la prima volta che l’Italia porta in tribunale un partner dell’Ue.
Salvini ha parlato del “divieto di transito” imposto unilateralmente dal governo austriaco al Brennero. Sull’importante percorso attraverso le Alpi ci sono sempre lunghi ingorghi. Ciò ha portato negli ultimi anni a numerose controversie tra la Baviera e il Tirolo, comprese le minacce di azioni legali da parte della Baviera.
Negli ultimi decenni il traffico dei camion sulla direttrice del Brennero è aumentato notevolmente. Secondo il primo ministro tirolese Anton Mattle il numero dei camion è aumentato da 1,1 milioni nel 2000 a 2,5 milioni l’anno scorso. Ciò significa che il Passo del Brennero rappresenta ora il 40% di tutto il traffico merci alpino. Aumentano anche i carichi sul e lungo il percorso.
Un membro dell’UE può ricorrere alla Corte di giustizia europea se la Corte di giustizia ritiene che un altro membro abbia violato la legge europea. Tuttavia, prima che venga avviata un’azione legale, la Commissione europea deve discutere la questione.
Se la Commissione non esprime un parere entro tre mesi, si può anche adottare un’azione. La Baviera ha ripetutamente chiesto alla Commissione di avviare una procedura d’infrazione contro l’Austria. Recentemente diverse associazioni di trasporti hanno fatto appello alla commissione chiedendo un’azione legale.
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