Nikola Mirotic ospitato martedì (5/9) da Armani Milano.
Analitico:
Il talismano Armani Milan Nikola Mirotic parla della nuova stagione: “La prima comunicazione è stata tra Christos e il mio agente, poi ho parlato con mister Messina ed è stata una bella conversazione. Mi ha spiegato come vede la squadra e cosa si aspetta da me se fossi venuto e cosa avrei trovato. Poi ho parlato con Melly, Hines, Shields e Pangos. Mi hanno accolto a braccia aperte ed eccomi qui. Armani ha una lunga storia e ora è una squadra costruita per rimanere al top.”
Sulla scelta di Armani Milan: “Voglio una squadra con il potenziale per arrivare alle Final Four, non abbiamo nulla da nascondere e l’Armani merita di essere in testa all’Europa. Ho parlato anche con ex giocatori e ho raccolto solo buone informazioni. Armani ha grandi giocatori, veterani esperti, grandi allenatori ed è anche la città perfetta in cui vivere. Per la mia famiglia, per i miei figli. Non mi piace sentirmi a mio agio, voglio pressione, deve esserci pressione. Sono qui da dieci giorni e sono impressionato da questo club, da come funziona, da quante persone lavorano per metterti nelle condizioni di rendere al meglio. È la cosa più vicina a un club NBA che abbia mai visto nella mia carriera. Questo è il club in cui i giocatori vogliono andare.”
Sulla presenza dell’allenatore Ettore Messina: “È un uomo per cui voglio lottare, competere e aiutare a vincere. Voglio vincere per la sua squadra. Quando ero piccolo e cercavo di restare nella prima squadra del Real Madrid, lui mi ha dato “Mi ha dato un’opportunità. Mi ha detto di lavorare sodo e di essere pronto per il giorno in cui sarebbe arrivata l’opportunità di giocare. Due mesi dopo l’opportunità è arrivata e da quel momento tutto è andato in discesa. Siamo sempre rimasti in contatto, ci siamo visti quando eravamo nella NBA. Penso che sia stato uno dei due o tre allenatori migliori in Europa. Sento che la nostra partnership non è finita, quindi sono felice di giocare di nuovo con lui. Adesso ho 32 anni”.
Su quanto è cambiato dai tempi del Real Madrid: “Ho fatto la mia carriera nella Nba e anche nel Barcellona. Sono fortunato, ho una bella famiglia e gioco a basket. Ma ho ancora la stessa passione, voglio ancora inseguire il mio sogno, vincere. Sono qui per questo.”
Sul suo ruolo: “Mister Ettore Messina mi ha detto di giocare come ala piccola. L’idea mi piace e ci stiamo già lavorando in sala corsi. Cambiando la difesa puoi creare discrepanze importanti e ottenere un vantaggio soprattutto se sai tirare da fuori e io sapevo farlo. Nella NBA ho giocato in 3, qualche volta l’ho fatto a Barcellona e con buoni risultati. È stato un onore incontrare Gigi Datome: è un grande campione, un uomo serio, una leggenda e ha fatto tanto per l’Olympia.”
Sulla nuova Eurolega: “Ogni anno migliora, tante squadre diventano più forti, investono come ha fatto Armani Milano. Alla fine conta farsi trovare pronti al momento giusto, quando ci sono i playoff e durante l’anno anche la fortuna gioca un ruolo. pensa a quanto è grande la squadra, che è stata colpita dagli infortuni la scorsa stagione. Ma non guardare solo me, ci sono tanti altri giocatori che ci faranno migliorare. Sono d’accordo, ci vuole un portiere creativo, ma penso anche che questo sia uno sport di squadra, prestazione e fortuna sono fondamentali, come è sempre successo al Real Madrid la scorsa stagione”.
Sul campionato italiano: “Questo campionato cresce di anno in anno, ogni anno emergono giocatori forti, giocatori americani migliori. È un campionato competitivo e aiuta le squadre di EuroLeague a prepararsi meglio. La stessa cosa è successa in Spagna. Le partite di campionato ci preparano per le partite europee. La massima lega si rivolge anche ai giocatori italiani. I minuti che avranno ci renderanno più forti in EuroLeague. So che questa partita contro il Bologna va avanti da diversi anni e lo capirò presto nella semifinale di Supercoppa”.
In estate: «A dire il vero sono il tipo di persona che non si lascia influenzare da ciò che viene detto o scritto. Non mi ha toccato. Vivo concentrato sul momento, sulla grande sfida di giocare per l’Armani Milano. Questo è tutto ciò che mi interessa.”
Sul calcio: “Ho giocato con mio fratello, dai 6 ai 13 anni. Lo seguo ancora oggi, guardo le partite, controllo i risultati. Certo, conosco la storia di Dejan Savicevic: in Montenegro era un leggenda. Quando avevo 13 anni, sono cresciuto in un’estate, giocavo a basket ed è stato amore a prima vista. Devo tutto a Jadran Vujasic, il mio primo allenatore, che è qui oggi: mi ha insegnato tutto, perché Non sapevo fare nulla e in poco tempo mi portò al Real Madrid”.
Vedi i tweet correlati:
Nikola Mirotic: “Milano è un post perfetto per la mia ambizione, ed è un post fatto da giocatori voiñon venire. La pressione mi piace, non ci debombios nascondono”
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— OlimpiaMilano (@OlimpiaMI1936) 5 settembre 2023
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