Rally di Finlandia – Il pilota che ha rotto il ghetto nordico

Il rally finlandese è sempre stato un “pilastro” per i piloti scandinavi. Otto piloti sono riusciti a sfondare questa barriera e f1racingnews.gr ve lo presenta con grande successo.

Nei 72 anni di esistenza del Rally di Finlandia (49 dei quali nel WRC, ad eccezione del 2020 che non si è svolto a causa del coronavirus), i piloti della cosiddetta scuola scandinava hanno avuto l’onore. Non uno, non due, ma un totale di otto piloti hanno sfondato questa particolare “barriera” a partire dai primi anni ’90.

Carlos Sainz (1990)

Fino al 1989 nessuno credeva che questa storica gara sarebbe stata vinta da un pilota non finlandese. La partenza è stata fatta dal due volte campione del mondo, Carlos Sainz, che ha vinto il rally “1000 Laghi” con la sua Toyota Celica ST-4 (ST165). Lo spagnolo ha ottenuto due vittorie nel Rally dell’Acropoli e in Nuova Zelanda. Lesioni ai piedi e incidenti durante la registrazione di informazioni su corsi speciali hanno messo a repentaglio la partecipazione di “Matador” in Finlandia.

Alla fine è saltato nella mischia e ha vinto, raccogliendo una vittoria cruciale e compiendo il passo molto importante per vincere il suo primo titolo in carriera. Ari Vatanen/Bruno Berglund sono arrivati ​​secondi e Kenneth Eriksson/Staffan Parmander terzi, entrambi su Mitsubishi Galant VR-4.

Didier Auriol (1992)

Dopo la pausa nel 1991, con i vincitori Juha Kankkunen/Juha Pironen, fu nel 1992 che fu il turno di Didier Auriol di aggiungere il suo nome alla lista dei vincitori non finlandesi del Rally di Finlandia. Questa vittoria ha avuto un significato speciale, poiché il 1992 è stato l’ultimo anno ufficiale della Lancia nel WRC, con la squadra italiana che ha fatto la sua storia in questo sport.

Compagno francese fu Bernard Occeli, prima di essere sostituito qualche anno dopo da Denis Giraudet, che lo accompagnò fino alla fine della sua carriera.

Markko Martin (2003)

Ci sono voluti ben dieci anni per interrompere la serie di vittorie del pilota finlandese (1993 Juha Kankkunen, 1994-1999 Tommi Makinen, 2000-2002 Marcus Gronholm). È stato l’estone Markko Martin che, in coppia con il compianto Michael Park, ha tagliato per primo il traguardo.

Martin, nella sua dichiarazione, ha confermato di essere venuto in Finlandia per conquistare i finlandesi. Cosa che ha fatto, con il momento glorioso di Ford vivo, attraverso forse uno dei periodi migliori della sua storia diversificata nel Campionato del mondo di rally. Per la cronaca, il titolo di quell’anno fu vinto da Petter Solberg, con un punto di differenza dal (a quel tempo) “novizio” Sebastien Loeb.

Il podio in quella gara fu completato da Petter Solberg/Phil Mills e Richard Burns/Robert Reid, rispettivamente con la Subaru Impreza S9 e la Peugeot 206.

Sebastian Loeb (2008,2011,2012)

Dall’elenco pertinente, il 9 volte campione del mondo Sebastien Loeb non può mancare! L’alsaziano ha ottenuto tre vittorie in Finlandia, in un momento in cui la Citroen stava attraversando un periodo d’oro.

Le due vetture della casa francese che sono arrivate prime sul traguardo sono state la Citroen C4 WRC e la Citroen DS3 WRC. Nel canestro giusto in tutte e tre le sue vittorie c’era Daniel Elena, con il quale ha corso fino alla fine del suo pieno coinvolgimento nel WRC. Inoltre, è stato il primo di un totale di tre equipaggi a vincere in Finlandia più di una volta.

Sebastián Ogier (2013)

Il dominio francese è continuato nell’era post-Loeb, con il compagno Sebastien che ha ottenuto una vittoria molto comoda nel 2013 dietro la VW Polo R WRC, con la Germania che ha iniziato un’era d’oro tutta sua, che è durata fino al 2016 quando il famoso “Dieselgate” ha causato un colpo irreparabile al prestigio della Volkswagen, che si accontenta di un ingresso privato nella classe R5.

L’otto volte campione del mondo, il copilota Julien Ingrassia, ha vinto 12 delle 23 prove speciali della gara, segnando la sua quinta vittoria della stagione con un ampio margine.

Ma perché ciò accada, devono essere eliminati due dei suoi diretti rivali, il compagno di squadra Jari-Matti Latvala e Mikko Hirvonen della Citroen.

Chris mite (2016)

La lunga lista di piloti non scandinavi e finlandesi non può non includere piloti britannici. Questo è Kris Meeke. Citroen Driver è salito in testa alla classifica generale e da allora non si è più dimesso. Ha spinto al limite e ha concluso la gara con la velocità media più alta mai raggiunta in un rally, un record che non è stato battuto fino ad oggi.

Sul podio sono saliti anche Jari-Matti Latvala/Mikka Antilla e Craig Breen/Martin Scott, con l’irlandese in lacrime alla fine perché era il suo primo podio nel WRC, 1-3 alla Citroen.

Ott Tanak (2018,2019,2022)

15 anni dopo la vittoria di Markko Martin, tocca a Ott Tanak riportare l’Estonia sulla mappa (Finlandia). Il campione del 2019 ha fatto la storia tre volte nel Rally di Finlandia, ottenendo due vittorie su una Toyota Yaris WRC (2018,2019) e una su una Hyundai i20 N Rally1 (2022). L’obiettivo di Tanak a un certo punto è vincere con la sua squadra attuale, M-Sport, ma potrebbe essere lento perché la squadra sta attraversando un punto di svolta ed è stato un anno medio.

L’unica cosa certa di tutto questo caso è che non ha (ancora) dimenticato cosa vuol dire vincere e vincere titoli, come dimostra la sua vittoria in Svezia quest’anno.

Elfyn Evans (2021,2023)

L’ultimo pilota nell’elenco pertinente è Elfyn Evans. Il pilota gallese ha vinto il Rally di Finlandia due volte nel 2021 e di nuovo quest’anno. Tuttavia, dopo il 2021, c’è un periodo di “senza pioggia” che dura fino al Rally di Croazia nel 2024, quando i guai di Ott Tanak spianano la strada alla vittoria di Evans.

Elfin Evans

Se qualcosa ha permesso al pilota della Toyota di incidere per la seconda volta il suo nome sulla classifica del campionato, è stato il fondo stradale abbastanza bagnato a rendere le tappe della gara simili a quelle del suo paese d’origine. Con una prestazione stellare sabato (ha vinto 7 delle 8 tappe quel giorno), ha raccolto la vittoria e ha sollevato il morale per il resto della stagione.

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Settimio Lombardi

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