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Gli animalisti italiani chiedono alle autorità di liberare immediatamente l’orso che rischia di morire dopo aver ucciso un corridore nel nord del Paese. Ma secondo loro, il test ha dimostrato che il colpevole era un orso, non un orso, ha scritto il server delle notizie Guardia.
L’orso di 17 anni, ritenuto “in difficoltà” perché in passato aveva aggredito qualcuno, è stato arrestato poco dopo la morte del 26enne Andrea Papi e rinchiuso in una gabbia fino a quando un tribunale non deciderà il suo prossimo destino. Secondo l’analisi forense, Papi è stato ucciso da un orso mentre correva su un sentiero di montagna vicino al villaggio di Caldes nel Tridente il 5 aprile.
Mentre l’amministrazione della Provincia di Trento ha chiesto l’eutanasia dell’orso, gli ambientalisti stanno lottando per restituirlo allo stato selvatico. La decisione del tribunale è prevista per l’11 maggio. I conservazionisti hanno presentato due rapporti forensi, secondo i quali i test del DNA e i segni dei denti sul corpo di Papi mostrano che l’aggressore era un orso e non un’orsa.
Gli orsi catturati sono i figli di due portati a Trident dalla Slovenia nei primi anni 2000 nell’ambito del progetto Life Ursus, che mira ad espandere la popolazione in diminuzione di orsi bruni in questa zona del nord Italia.
Ora ci sono circa un centinaio di orsi che vivono sul Tridente e i loro incontri con gli umani stanno diventando più frequenti. A marzo, un orso ha attaccato un uomo nella stessa zona, che è sopravvissuto all’attacco.
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