Un forte PASOK nelle elezioni significa la fine dell’uno o dell’altro, ha detto in un’intervista
Come una “battaglia critica” in cui il suo partito aspira a diventare una grande fazione democratica, il presidente del PASOK – KINAL, Nikos Androulakis, ha caratterizzato le elezioni del 25 giugno, intervenendo in mattinata all’evento di Pavlos Tsima allo SKAI 100.3.
Come ha detto, “non c’è bisogno di passare quattro anni con la stessa cosa”, aggiungendo che il ND ha fatto “un pasticcio istituzionale, sanitario ed economico” e per questo ha notato “deve finire”.
Ha anche sottolineato che la pratica di “compensare i fallimenti di ND con errori di SYRIZA” dovrebbe finalmente cessare, in occasione del caso Mantzu. Interrogato in merito, Androulakis ha definito le accuse “tossicità politica che non porta da nessuna parte”.
Sulla questione della minoranza musulmana in Tracia, il presidente del Pasok ha sottolineato che “una questione nazionale non può essere strumentata per più voci”. Si riferiva infatti al 1995 quando, sotto Andreas Papandreou, caddero le sbarre sui villaggi delle minoranze musulmane.
“Nessun consolato può intervenire se sentono che lo Stato greco è dalla loro parte. Così chiudiamo la porta alla Turchia e non con il fango”, ha detto, aggiungendo che “in Tracia devono essere attuate politiche che uniscano e non dividano”.
Per quanto riguarda le previsioni per i risultati elettorali, Androulakis prevede che se “il ND ha una percentuale elevata, continuerà la sua estrema arroganza e la situazione del Paese non farà che peggiorare”.
Inoltre, il presidente del PASOK-KINAL ha accusato ND di essere uno “stato cliente” e in questa direzione ha proposto di indire un concorso internazionale per tutte le organizzazioni pubbliche.
Fonte: skai.gr
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