Silvio Berlusconi ha ripetutamente lottato con gravi problemi di salute nelle ultime settimane. Ora “Cavaliere”, il politico italiano più abbagliante e controverso degli ultimi tre decenni, è morto in un ospedale di Milano all’età di 86 anni.
Le cose si sono un po’ calmate intorno a Berlusconi negli ultimi tempi: nel governo di Giorgia Meloni, per la quale una volta fece il suo ministro più giovane primo ministro, era solo una figura marginale. Ma c’è stato un tempo in cui tutto in Italia ruotava intorno a lui: la politica, l’economia, il calcio, i media, il gossip.
L’ex venditore di aspirapolvere e intrattenitore, diventato multimiliardario e capo del governo, ha polarizzato il Paese come nessun altro nel dopoguerra.
Parlare o scrivere obiettivamente di Berlusconi è diventato quasi impossibile al Belpaese. I suoi avversari lo disprezzavano e lo detestavano, i suoi seguaci lo ammiravano e lo amavano. Il Cavaliere è diventato un’ossessione per gli italiani.
Anche Berlusconi è ossessionato da se stesso. Il figlio di un cassiere di banca deve essere il migliore in tutto. Da imprenditore è diventato temporaneamente l’uomo più ricco d’Italia, da presidente e proprietario del Milan ha vinto cinque Champions League. Vuole sempre essere amato da tutti, soprattutto dalle donne, se necessario anche a pagamento.
Ha stabilito record anche in politica: come primo e finora unico capo di governo dai tempi di Mussolini, ha gestito l’intera legislatura (dal 2001 al 2006) in un’Italia notoriamente instabile. Complessivamente, Berlusconi è stato Presidente del Consiglio per 3.336 giorni, un nuovo record. A suo giudizio, è stato “il miglior primo ministro degli ultimi 150 anni”.
Berlusconi, che si è arricchito prima come magnate dell’edilizia e poi come pioniere della tv privata, è stato eletto per la prima volta alla guida del governo italiano nella primavera del 1994. Con il partito Forza Italia, da lui fondato e guidato in termini assoluti a alla fine ha colmato il vuoto politico emerso dopo lo scandalo della corruzione di “Tangentopoli” con il rovesciamento dei socialisti Craxi e della Democrazia Cristiana (DC).
Anche allora, Berlusconi era sotto la tutela dei pubblici ministeri. «Se Silvio non fosse entrato in politica saremmo finiti in galera o sotto un ponte», ammette Fedele Confalonieri, da tanti anni vicino a Berlusconi.
Rieletto nonostante accuse e contatti di mafia
In tutto, Silvio Berlusconi è stato imputato in due dozzine di processi; uno scandalo si rincorre. Ad esempio, un sicario della mafia viene assunto come proprietario di una stalla nella sua villa ad Arcore. Ma gli italiani lo hanno votato ripetutamente, tre volte in tutto: nel 1994, 2001 e 2008.
Il pubblicista Beppe Severgnini una volta ha riassunto così la ricetta del successo di Berlusconi: “È una specie di sintesi di tutte le abitudini, i vizi e le virtù del popolo italiano. Aveva una straordinaria capacità di comprendere l’ordine sociale del popolo italiano. Egli perdona i nostri peccati e non insegna alcuna morale: ci rende suoi complici».
Non ho paura di Berlusconi, ho paura del Berlusconi che c’è in me.
Giorgio GaberMusicista e attore italiano
Il musicista, cantautore e attore di sinistra Giorgio Gaber una volta disse: “Non ho paura di Berlusconi, ho paura del Berlusconi in me”.
Berlusconi ha capovolto la politica italiana
Dopo il 1994, il Berlusconi un po’ apolitico per natura ha assorbito come un aspirapolvere politico tutto ciò che cercava una nuova casa politica tra il centro e l’estrema destra dello spettro.
All’interno di Forza Italia ha riciclato i degenerati socialisti e democristiani. Ha reso socialmente accettabili i post-fascisti guidati da Gianfranco Fini e ha portato al governo i dirigenti della sua società pubblicitaria Publitalia e le sue starlette emittenti private.
Ha promesso agli elettori che avrebbe gestito il paese come una società, con i cittadini come azionisti. Slogan interessante – ma in realtà Berlusconi pensa solo al proprio tornaconto. Ha governato l’Italia come se fosse un’azienda di famiglia e uno sportello unico.
3336
giorno Berlusconi è primo ministro in assoluto, record ancora oggi in Italia.
Alla fine, l’Italia è praticamente fallita e nel novembre 2011 l’allora presidente Giorgio Napolitano si è sentito in dovere di rovesciare il primo ministro, che era rimasto paralizzato politicamente dallo scandalo sessuale e dalle cause legali.
Seguono la condanna definitiva per frode fiscale, una lunga interdizione dall’incarico, l’espulsione dal Senato, il sequestro dei passaporti e dei servizi sociali a domicilio di un malato di demenza.
Ha anticipato molte delle tendenze politiche del nostro tempo.
Lo scrittore statunitense Alexander Stille nel suo libro “Cittadini di Berlusconi”
Il Cavaliere impiegò molto tempo per riprendersi politicamente e moralmente dalla sua caduta e dalla sua relazione extraconiugale. Negli ultimi anni, però, Berlusconi, che con l’età è diventato più indulgente e ha ambizioni di diventare presidente, ha trovato un nuovo ruolo per sé: si presenta come uno statista e rispetta le istituzioni secondo i suoi canoni.
Il suo sogno di diventare presidente dello Stato è destinato a esplodere all’inizio del 2022. All’estero, Berlusconi è semplicemente considerato una sorta di freak show italiano al più tardi dopo che il “caso Ruby” è stato scoperto.
Ma a modo suo era una figura d’avanguardia: “Sua Emittenza”, come veniva ironicamente chiamata, trasformò l’Italia in una “mediocrità” dove non contavano più feste e programmi, ma solo persone, soldi e fama.
Con la sua stazione televisiva personale, è l’ideatore e la creatura di questa moderna democrazia dell’intrattenimento. Silvio Berlusconi, scrive lo scrittore statunitense e studioso italiano Alexander Stille nel suo libro Citizen Berlusconi, può sembrare una figura strana e incomprensibile che può essere immaginata solo in Italia.
“Ma ha anticipato molte delle tendenze politiche del nostro tempo”. Stille ha pubblicato il suo libro nel 2006. L’esempio di Donald Trump mostra che la sua analisi è oggi più valida che mai.
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