Martedì, il più grande campo profughi italiano a Mineo, in Sicilia, ha chiuso definitivamente, dove vivevano più di 4.000 richiedenti asilo durante il più grande afflusso di rifugiati cinque anni fa. Lo riferisce l’agenzia Ansa. La chiusura di questo centro per migranti è stata promessa dal ministro dell’Interno e capogruppo della Lega anti-immigrazione Matteo Salvini, secondo il quale in futuro dovrebbero funzionare solo strutture più piccole.
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A febbraio di quest’anno è iniziata la bonifica del campo di Mineo, che opera nell’area in cui vivono i dipendenti della base militare americana. La popolazione è gradualmente diminuita da 1.200 a poche decine. Gli ultimi 68 migranti hanno lasciato Mineo la scorsa settimana.
Secondo Salvini, all’interno dei campi operano bande criminali dedite, ad esempio, al traffico di stupefacenti. “Ora il campo è chiuso, quindi è una bella mattinata”, ha detto Salvini durante una visita in Sicilia.
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Durante la più grande ondata migratoria attraverso il Mediterraneo verso l’Europa, circa 4.170 persone vivevano nei campi di Mineo nell’estate del 2014. Dopo che il nuovo governo italiano si è insediato lo scorso giugno, circa 2.500 persone vivevano a Mineo. Il gabinetto, formato da una coalizione della Lega di estrema destra e del Movimento 5 Stelle populista, ha preso una posizione molto severa sulla migrazione e, tra le altre cose, ha chiuso lo scalo di una onlus che aiuta i rifugiati in difficoltà. Da allora il numero di migranti appena arrivati è diminuito drasticamente.
Migrazione ridotta
Quest’anno, nella prima metà dell’anno, sono arrivati in Italia 3.400 migranti, l’80 per cento in meno rispetto allo scorso anno, ha detto martedì l’agenzia europea Frontex. Due terzi dei nuovi arrivi arrivano direttamente sulle coste italiane o vengono portati da navi alla guardia costiera e alla marina italiana, solo circa 300 migranti raggiungono l’Italia su navi senza scopo di lucro. Secondo Reuters, il maggior numero di nuovi migranti proviene dalla Tunisia, altri paesi di origine che arrivano frequentemente sono il Pakistan, la Costa d’Avorio, l’Algeria, l’Iraq e il Bangladesh.
È il numero di migranti provenienti dalla Tunisia che il ministro dell’Interno Salvini ha citato in una lettera al suo omologo tunisino, Hisham Furátí. In esso, ha invitato la Tunisia a fare di più per combattere i trafficanti di esseri umani e ha promesso assistenza alla guardia costiera tunisina. Roma vuole inviare in Tunisia entro la fine dell’estate dieci motovedette, che andranno ad aggiungersi alla flotta della guardia costiera locale.
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