Il ministero dell’Interno ha emesso un “cartellino rosso” sul previsto progetto eolico con una potenza totale di 239,6 MW nella regione montuosa della Tessaglia.
Con provvedimento della Direzione Generale per le Politiche Ambientali del Ministero degli Affari Esteri, è stata respinta la domanda di autorizzazione ambientale del progetto: “Costruzione ed esercizio del complesso di sette Centrali Eoliche (ASPIE) presso il sito “AUGO” DE Pindeon con impianto di di 52 MW, presso il sito della centrale “TOP KARATZIOUNI” 29,4 MW, presso il sito della centrale “KORYFI KAVKIA” 28 MW, presso il sito di “PSILA DENTRA” 42 MW della centrale, presso “KERASOULES – DALAMITROU”. Pindeon – Argithea con una capacità di 25,2 MW, e un progetto complementare situato nel comune di Pyli – Argithea da PE Trikalon – Karditsa dalla regione della Tessaglia”.
Il progetto è stato promosso dalla società Enercoplan Investimenti e la sua bocciatura è stata preceduta da un ricco iter consultivo, con successive apposizioni di VIA, ritiri e affissioni nuovamente con dati aggiuntivi e modifiche.
È caratteristico che per questa decisione siano stati presi in considerazione più di 80 documenti e atti pertinenti. Tra questi ci sono le opinioni delle agenzie collegate, che sono per lo più negative.
Infine, in data 20 febbraio 2023, la società ha presentato istanza al DIPA/Ministero dell’Energia, contenente una nota tecnica con la riprogettazione di alcuni cassoni eolici del progetto con l’obiettivo di ridurre gli interventi di superficie e movimento terra, richiedendo la revisione delle alcune opinioni di servizio.
Motivo del rifiuto
Anche in questo caso, tuttavia, le obiezioni non si placarono. In particolare, come affermato, “Una VIA presentata, sulla quale viene effettuata la valutazione di impatto ambientale di un progetto o di un’attività richiesta dalla direttiva 92/43/CEE, è competentemente valutata negativamente, perché l’impatto del progetto in un’area specifica non è adeguatamente valutato”.
Inoltre, dal parere fondamentalmente negativo degli enti circa l’attuazione del progetto proposto, non si può escludere la possibilità di impatti significativi su specie protette di uccelli e fauna, né tanto meno si può avere la certezza che l’intervento non inciderà sull’area in termini della sua integrità e che non comporterà uno spostamento definitivo della fauna e delle specie di uccelli. Pertanto, è stato debitamente valutato che l’AMDAL presentato non garantisce l’integrità della specifica area protetta e delle sue specie di caratterizzazione e, inoltre, che le misure di mitigazione proposte non contribuiscono al mantenimento di buone condizioni ecosistemiche”.
Inoltre, tiene conto in particolare del fatto che dal parere negativo della Direzione Protezione Foreste del Ministero dell’Interno, “che non si discosta dal parere del competente servizio forestale regionale e salvo il generale nulla osta del categoria di intervento prevista dalla legge forestale applicabile, esprime obiezioni alla realizzazione del progetto, in merito all’estensione della costruzione stradale, in quota con forte pendenza, mentre l’area di intervento in boschi altamente produttivi può perturbare l’equilibrio ecologico e nuove strade possono portare alla frammentazione delle foreste gestite”.
Anche l’effetto sulla fauna e sull’avifauna dell’area è ritenuto significativo, a causa dell’esteso disturbo del biotopo.
Inoltre, è stato segnalato che si è verificata una grande quantità di scavo e l’eccesso di deposizione non è stato sufficientemente studiato, mentre è stato riscontrato il rischio di cambiamenti nelle caratteristiche idrologiche dell’area indicata in combinazione con precipitazioni elevate, elevazione e forti pendenze.
Infine, ha affermato che “a causa del possibile effetto cumulativo sulle aree forestali, ci sono problemi di integrità dell’ecosistema forestale che possono derivare dallo sviluppo del progetto”.
Sulla base di quanto sopra, il Ministero degli Affari Esteri ha rigettato la domanda di autorizzazione ambientale “perché gli impatti ambientali negativi del progetto proposto sono caratterizzati come molto significativi, cosicché l’autorità competente non può esprimere, con certezza, un parere informato che il progetto non danneggerà l’integrità del sito, anche dopo l’imposizione di misure e condizioni per ridurne l’impatto sull’ambiente”.
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