L’Italia ha registrato una crescita economica costante del 3,7% lo scorso anno, ma il deficit di bilancio ha superato le stime ufficiali, ha dichiarato mercoledì l’agenzia nazionale di statistica ISTAT.
La crescita sta rallentando dal 7,0% (rispetto al 6,7%) nel 2021, ma in linea con le ultime stime del governo poiché la terza economia della zona euro ha resistito meglio del previsto nei primi tre trimestri.
Meno positivo il quadro dei conti pubblici, con il deficit di bilancio che supera l’obiettivo di Roma al 2022 a causa di una recente decisione dell’agenzia statistica dell’Unione europea Eurostat su come classificare i crediti d’imposta nei conti pubblici.
Anche il disavanzo del biennio precedente è stato rivisto al rialzo.
Il divario fiscale dello scorso anno è stato riportato all’8,0% del prodotto interno lordo, rispetto all’obiettivo ufficiale del 5,6% fissato a novembre. Il disavanzo nel 2021 e nel 2020 è stato rivisto rispettivamente al 9,0% dal 7,2% e al 9,7% dal 9,5%.
Il debito pubblico – in proporzione il più alto dell’Eurozona dopo la Grecia – scende al 144,7% del PIL nel 2022 contro l’obiettivo del governo del 145,7%.
Il livello del 2022 è in calo rispetto al 149,8% rivisto al ribasso nel 2021.
Andando avanti, il governatore Meloni prevede che la crescita economica rallenterà bruscamente quest’anno a solo lo 0,6%, dopo aver perso slancio nel 2022.
Nel quarto trimestre il Pil è sceso dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti, secondo il primo rilevamento Istat diffuso a fine gennaio.
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