Stato: 05/11/2022 12:56
Diverse imbarcazioni di soccorso con quasi 1.000 migranti aspettano di fronte all’Italia rifugi sicuri, tra cui “Humanity 1” con 179 rifugiati a bordo. L’Italia vuole che la situazione sulla nave venga verificata prima di Catania e si fa carico della possibilità di un’emergenza a bordo della nave.
Nel caso di una nave civile di soccorso in mare in attesa con a bordo migranti soccorsi, l’Italia ha voluto verificare la situazione nella “Humanity 1” della Germania. La nave al largo della Sicilia è entrata nelle acque italiane e ora deve attraccare a Catania per essere ispezionata in modo che le autorità possano esaminare la possibile emergenza sanitaria che deve essere portata a bordo, ha dichiarato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a Roma. “Rispettiamo le esigenze umanitarie”, ha detto il ministro apartitico. “Poi vedremo cosa succede”. Guarda la situazione ora per ora.
Secondo la loro stessa dichiarazione, il salvataggio in mare “Humanity 1” ha salvato i migranti in tre missioni tra il 22 e il 24 ottobre che erano in difficoltà nel Mar Mediterraneo. Tra loro c’erano più di cento minori non accompagnati. Giovedì il governo federale aveva chiesto all’Italia “assistenza rapida” per i rifugiati soccorsi.
Diverse navi stanno aspettando un porto sicuro
Anche i soccorritori tedeschi della missione Lifeline sono entrati venerdì nelle acque italiane con “Rise Above”. “Durante la serata siamo riusciti a consegnare due persone della barca alle autorità italiane per motivi medici”, ha twittato sabato l’organizzazione. Ora ci sono 93 migranti a bordo.
Anche “Geo Barents” e “Ocean Viking” delle ONG Medici Senza Frontiere e SOS Méditerranée non sono stati portati. Più di 1000 barche di migranti sono attualmente in attesa di sbarcare. Diverse navi sono in attesa in porto da due settimane e segnalano un peggioramento della situazione a bordo.
Il nuovo governo di destra italiano finora si è rifiutato di deludere tutti. Vuole accettare solo coloro che hanno bisogno di assistenza medica, per esempio. Al contrario, Roma vedeva lo stato di bandiera, così come la Germania, come avente l’obbligo di accettare il popolo.
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