Poco prima di partire nel 2022 lui Sinisa Mihailovic che ha lasciato un enorme vuoto nel mondo del calcio. Il grande calciatore serbo è morto all’età di 53 anni il 16 dicembre. E dopo averlo perso è intervenuto Pelè, Il 29 dicembre, la mattina del 6 gennaio 2023, un’altra notizia ha sconvolto tutti. QUELLO Gianluca Viali, la “leggenda” del calcio italiano, è morto all’età di 58 anni. Giorni prima di Natale 2022, il veterano attaccante della nazionale italiana è stato ricoverato in un ospedale londinese, ancora una volta alle prese con un cancro al pancreas, che combatteva da cinque anni.
Prima di questo sviluppo aveva lasciato la Federcalcio italiana (faceva parte dello staff tecnico della Nazionale) per motivi di salute. Le condizioni del veterano giocatore, colonna portante di Sampdoria, Juventus, Cremonese e Chelsea, sono peggiorate drasticamente negli ultimi giorni e venerdì mattina sono arrivate alcune spiacevoli notizie.
“Non ho iniziato a chiedermi”
“Quando mi è stato diagnosticato il cancro, non ho iniziato a chiedermi perché mi fosse successo. Sarebbe ipocrita dire che ero solo una delle tante persone malate. Era qualcosa che dovevo affrontare per diventare una persona migliore . Forse è di questo che ho bisogno. Se oso? Non so se è la parola giusta. Penso che ciò che mi caratterizza sia la perseveranza nel riuscire. Non so cosa significhi il coraggio. Solo quando hai paura puoi sii coraggioso. Quindi, se non superi la paura, come fai a sapere chi sei veramente? Ho fatto una promessa a mio padre che ha 90 anni. Gli ho detto che non morirò prima di lui e di mia madre” ha detto della “battaglia” più dura che ha avuto nella sua vita.
“Al termine di lunghe e difficili trattative con il mio fantastico team di oncologi, ho deciso di sospendere, si spera temporaneamente, i miei attuali e futuri impegni professionali. L’obiettivo è utilizzare tutte le mie energie mentali e fisiche per aiutare il mio corpo a superare questa fase della malattia, così da poter presto affrontare questa nuova avventura e condividerla con voi”, ha scritto Viali nel suo ultimo messaggio. Purtroppo la battaglia è stata diseguale e Gianluca Vialli spirò, diffondendo grande dolore nel mondo del calcio…
Che carriera
Vialli nella sua carriera calcistica ha inizialmente associato il suo nome alla Sampdoria (1984-1992) con la quale ha vinto uno scudetto (1990/91), tre Coppe Italia (1984/85, 1987/88, 1988/89) e una Supercoppa (1991 /92)). Nell’estate del 1992 passa alla Juventus dove rimane per quattro anni, aggiungendo al suo “palmare” Champions League (1995/96), Coppa Uefa (1992/93), Campionato italiano (1994/95), Coppa Italia (1994 ) /95 ) e la Supercoppa Italiana (1995/96). Ha scritto il suo nome a lettere d’oro nella storia della Juve, è amato da pochi, come lo è da tutto il pubblico italiano. Ha segnato 16 gol in 59 presenze con l’Italia e ha fatto parte della rosa degli Azzurri per i Mondiali 1986 e 1990.
L’attaccante italiano è diventato uno dei primi grandi giocatori stranieri a giocare in Premier League, passando al Chelsea e subentrando come allenatore ad interim Ruud Gulit lasciare la squadra. Alla guida del club nel febbraio 1998, Vialli ha gestito brillantemente la crisi, portando il club alla Coppa d’Inghilterra e alla Coppa delle Coppe. Vialli ha anche portato Londra alla vittoria della Supercoppa Europea (1-0 contro il Real Madrid).
Vialli ha collezionato un totale di 328 presenze con la Sampdoria, segnando 141 gol in otto stagioni al Genoa. In precedenza ha giocato quattro anni alla Cremonese (113 presenze e 25 gol).
Ha segnato 53 gol giocando con la Juventus nelle 145 partite giocate con la “Big Lady”. Ha concluso la sua carriera con tre stagioni al Chelsea, giocando 87 partite (40 gol).
Abbraccio con Mancini dopo la vittoria dell’Europeo
La gente ricorderà Gianluca Vialli per il suo stile di gioco ineguagliabile, i grandi gol che ha segnato, il modo in cui ha giocato e si è comportato. Ricorderà anche la sua ultima foto allo stadio, con indosso un completo al posto del suo completo da calcio preferito. Era il momento in cui l’Italia tornava in vetta d’Europa, nel luglio 2021, con Roberto Mancini in panchina nel girone di rappresentanza del Paese.
Gianluca Vialli è come un fratello per Roberto Mancini, che lo ha sostenuto fino all’ultimo nella sua lotta per sopravvivere. Dagli anni vissuti fianco a fianco alla Sampdoria e alla Nazionale Italiana. Nel secondo, si sono riuniti come allenatori, con il primo che fungeva da assistente del secondo mentre continuava a combattere il cancro.
Così, quando Bucagio Saka ha sbagliato l’ultimo rigore dell’Inghilterra nella finale di Euro 2020 e l’Italia ha alzato il trofeo, la prima cosa che ha fatto Roberto Mancini è stata voltarsi e abbracciare il suo compagno di squadra. Un abbraccio da paura, uno di quegli abbracci che durano per sempre. Un’ultima immagine del grande Gianluca Vialli.
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