di Giorgos Chrysanthous
Un ragazzo della città di provincia di Tres Corasos in Brasile fu il protagonista principale nella vittoria del primo mondiale per il suo paese, contro la Svezia nel 1958.
Divenne subito un eroe del calcio e non solo un eroe di campagna, che sarebbe diventata la Regina del Mondo negli anni successivi guidata da Edson Arantes do Nascimento alias Pelé.
Fu chiamata anche “Perola Negra” cioè “Perla Nera” e la sua fama si diffuse attraverso i giornali e il passaparola in ogni angolo del mondo, in un momento in cui al mondo mancavano i media attuali per vedere i progressi delle stelle del calcio.
Ma è durato almeno 15 anni in cima al mondo, registrando come ultimo successo mondiale la sua 3a conquista di coppa del mondo in 12 anni, nel gran finale con l’Italia, quando ha aperto la strada al successo.
Che carriera
Dall’età di 16 anni al Santos, ha giocato per quasi 2 decenni in bianconero, segnando 619 gol in 638 partite.
Oltre ai suoi gol per il Brasile e il New York Cosmos, dove ha concluso la sua carriera, ha segnato un totale di 732 gol ufficiali nella sua carriera professionale, anche se molti di questi non sono mai stati ripresi in televisione.
Pelè in Grecia
Nell’estate del 1961, l’ormai famoso Santos brasiliano, grazie ovviamente a Pelé, era in Europa per una serie di amichevoli in Francia, Svizzera, Italia e Grecia.
Il miglior calciatore del mondo in quel momento e la sua squadra sono riusciti a battere tutti gli avversari tranne l’Olympiakos Pireo, che ha perso 2-1 ad Atene.
Fine carriera
Quando Pelé finì la sua carriera, il calcio non era più lo stesso. Certo, sono nate altre stelle del calcio, come Maradona, che agli occhi dei media è diventato l’ammirazione del suo rivale.
Per lo stesso Maradona, Pelé è sempre stato il migliore, e il suo ottimo amico, con il quale è stato per sempre in cima alla lista dei migliori almeno per la seconda metà del XX secolo.
“Maradona è meglio di Pelé? No, no. Maradona è Maradona. Pelé è il migliore. Sono solo un calciatore normale”.
Per Pelé il calcio è molto più di uno sport, qualcosa che si assicura di trasmettere alle persone che incontra durante i suoi tour in ogni angolo del mondo.
“È l’unico sport in cui vedi le persone che si uniscono, non importa se sono nere, non importa di che nazionalità, colore della pelle, religione, credo politico, questo è il calcio in campo e dovrebbe essere sempre così .”
Le discussioni sui migliori calciatori della storia del calcio faranno sempre emergere diversi nomi.
Johan Cruyff, Diego Maradona, Alfredo Di Stefano, Franz Beckenbauer, Van Marco Van Basten, Michel Platini, Francisco Garrinza, Ferenc Puskas, Zinedine Zidane e persino il moderno dio del calcio, Linel Messi.
Ma sempre in cima a questa lista c’era e continuerà ad essere Pelé, non solo dopo la sua morte, ma anche finché sarà vivo.
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