Un calciatore anconetano di 27 anni, martedì 23 agosto, ha aspettato l’ex collega all’ingresso del palazzo dove abita, a Bologna, e lo ha colpito alla testa con un martello.
“Voglio che tutto finisca” sono state le prime parole del 27enne Giovanni Padovani dopo l’omicidio della sua ex compagna, Alessandra Matteucci, 57 anni, a Bologna, in Italia.
A Bologna, calciatori e modelle arrivano in aereo dalla Sicilia, dove vive stabilmente e gioca a calcio per la squadra locale.
Quando l’uomo di 57 anni è tornato alla sua residenza, poco dopo le 21, il giovane lo ha spaventato, quando ha iniziato a picchiarlo con le mani e poi a ferirlo alla testa con un martello, mentre gli gridava di fermarsi e chiamare aiuto.
I vicini si sono precipitati a prestare i primi soccorsi a Mateucci e hanno chiamato l’ambulanza e la polizia. Tuttavia, la poveretta ha esalato l’ultimo respiro poco prima dell’arrivo dell’ambulanza, mentre l’assassino ha aspettato sul posto fino a quando la polizia non l’ha catturata.
“L’ho sentito urlare ‘per favore, Giovanni, per favore non farlo!'”, ha detto la sorella di Matteucci nella sua dichiarazione alla polizia, mentre le due donne erano al telefono mentre il 27enne ha aggredito il suo ex compagno.
La vittima ha depositato un’ordinanza contro il calciatore 27enne
Il 29 luglio Matteucci ha presentato domanda di risarcimento danni per tutelarsi da Pantovani. Tuttavia, anche se la Procura ha aperto gli atti, non è stato emesso un ordine di detenzione perché la polizia era in attesa dell’esame dei testimoni in vacanza per completare le loro relazioni da presentare al tribunale competente.
Secondo i media italiani, la grande differenza di età della coppia non sembra essere un ostacolo alla loro relazione. Ma quando inizia a maltrattarla, le chiede di uscire di casa.
“Aveva molta paura di lui perché era diventato insistente e non lo lasciava entrare in casa”, ha detto una vicina di casa di 57 anni, mentre una vicina ha riferito di avergli chiesto se il giovane suonava il campanello del vicino , per non aprire la porta per lui, entrò nell’edificio.
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