il suo governo Georgia Meloni continua a cercare di riconquistare il controllo e la supervisione di asset considerati strategicamente importanti per l’economia italiana. In questo contesto, il suo partito ha firmato un memorandum d’intesa con KKR & Co., in modo che KKR & Co. includerà il governo italiano nella sua offerta da 23 miliardi di euro per l’acquisizione della sua rete. Telecomunicazioni Italiane.
Secondo grande intervento statale
Secondo quanto annunciato dal Ministero dell’Economia italiano, l’accordo iniziale con il fondo di private equity americano prevede che il pubblico acquisisca fino al 20% della rete della società, che un tempo deteneva il monopolio delle telecomunicazioni in Italia. Si tratta del secondo grande intervento del governo nel mondo degli affari, dopo la decisione a sorpresa della Meloni di pochi giorni fa di imporre una tassa sulle “prese inaspettate” bancarie.
“I termini dell’offerta di Telecom Italia illustrano l’importante ruolo del governo nel determinare le scelte strategiche”, si legge in una nota del Ministero delle Finanze.
Nel mese di giugno Telecom Italia ha avviato trattative esclusive con KKR per la vendita della propria rete, nel tentativo di ridurre drasticamente il proprio debito. La società americana valuta la rete 23 miliardi di euro, secondo Bloomberg citando fonti informate.
Il “Desiderio” di Roma e Vivendi
Il Primo Ministro georgiano Meloni ha ripetutamente affermato di considerare le reti di telecomunicazioni come asset strategici su cui deve essere mantenuto il controllo pubblico. Il governo italiano ha il diritto di veto sugli accordi che coinvolgono asset strategici. Inoltre, il governo ha chiarito la sua intenzione di proteggere 40.000 posti di lavoro ed è stato chiaro fin dall’inizio che qualsiasi offerta senza il sostegno statale avrebbe incontrato seri ostacoli.
Tuttavia, secondo un rapporto di Bloomberg, l’accordo definitivo per la vendita della rete non dovrebbe essere preso alla leggera. E questo perché l’attuale maggiore azionista della società, la francese Vivendi, ha più volte affermato di valutare il valore della rete vicino ai 30 miliardi di euro.
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