Svizzera: approvato il cambiamento radicale delle regole sulla donazione di organi | ultime notizie

Berna – La Svizzera ha sostenuto con una netta maggioranza un cambiamento radicale nella donazione di organi: in futuro, tutti in Svizzera saranno considerati potenziali donatori di organi che non si opporranno espressamente a questo durante la loro vita.

Il governo vuole modificare di conseguenza la legge sui trapianti e domenica ha ricevuto il 60,2% di approvazione in un referendum.

Finora, in Svizzera come in Germania, è stata utilizzata la soluzione del consenso invece della soluzione dell’obiezione: gli organi possono essere prelevati solo da persone che hanno acconsentito a farlo, ad esempio tramite una tessera per la donazione di organi o l’iscrizione in un elenco online. Il governo ora spera di affrontare la carenza di organi donatori. Gli oppositori dei nuovi regolamenti sostengono che la soluzione di opt-out non è etica. Aumentano la pressione sulle persone che non vogliono donare organi.

Secondo un rapporto del 2018 dell’Agenzia federale per l’educazione alla cittadinanza, in Germania ci sono meno di 1.000 donatori di organi ogni 10.000 pazienti che richiedono donatori di organi. La soluzione di opt-out è già in vigore in molti paesi europei, tra cui Francia, Irlanda, Italia, Austria e Spagna.

Voce svizzera per l’espansione di Frontex ekspansi

Nel referendum sono state approvate anche altre proposte nazionali: il 71,48 per cento ha accettato di aumentare il contributo della Svizzera all’Agenzia europea per la guardia di frontiera e costiera (Frontex). Il paese appartiene all’area Schengen, dove i controlli alle frontiere sono stati in gran parte aboliti e beneficiano quindi della protezione delle frontiere esterne dell’UE. Gli oppositori di sinistra sostengono che Frontex dovrebbe essere abolito perché, a loro avviso, tiene le persone bisognose di protezione fuori dall’area Schengen.

Allo stesso modo, i servizi di streaming stranieri e le emittenti televisive con future finestre pubblicitarie svizzere dovranno investire il quattro percento delle loro vendite svizzere in produzioni svizzere. L’approvazione per questo è stata del 58,42 percento. Ciò dovrebbe portare a 18 milioni di franchi (17,3 milioni di euro) per le riprese nazionali. Inoltre, in futuro i servizi di streaming dovranno offrire il 30% dei film o delle serie europee. Quote simili sono in vigore da tempo per le emittenti televisive. L’Unione Europea ha regole simili.

Poldi Mazzi

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