Serie A: Da “Dei dell’Olimpo” a… – Sportdog.gr – Notizie Sportive | Notizia

Giorgos Kyriakopoulos, in prestito dal Sassuolo fino all’estate, diventa il nostro 8° giocatore a vestire la maglia rossoblù. Nessun’altra squadra in Italia si fida tanto dei calciatori greci quanto il Bologna, la quintessenza della “parrocchia” greca del Campionato. L’esordio è stato fatto nel 2004 da Thodoris Zagorakis e poi Vangelis Moras, Panagiotis Kone, Lazaros Christodoulopoulos, Vassilis Torosidis, Marios Oikonomou e, in estate, dal Cagliari, Charalambos Lykogiannis che il Bologna ha portato per… sostituirlo, le cose stanno solito straordinario, con Kyriakopoulos.

Serie A: SU Zagorakis è arrivato al “Dall’Ara” come nuovo campione europeo con la flotta Rehagel e la sua prestazione in Portogallo ha quasi costretto la stampa italiana a ribattezzarlo “Bazzo dei Balcani”. Esagerato, perché ha giocato 32 partite, senza gol. quell’anno Bologna mette a segno una striscia difensiva con il Parma, la perde, sereno e sicuro di retrocedere.

Ancora più esagerato fu il titolo di “Dio dell’Olimpo” che la stampa italiana salutò nell’87 per l’acquisto di Nikos Anastopoulos, il primo greco a gareggiare nel Campionato, di Avellino.

Purtroppo la prestazione del mitico “baffo” si è rivelata di gran lunga inferiore alle aspettative: un solo gol, anche in Coppa in 17 partite con i “verdi”, soprattutto l’inedita sconfitta, anche a porta vuota che ha costretto la Gialappa’s Band, Tv, spettacoli satirici il tempo di dedicarle 15 minuti, che i pubblicisti hanno definito il peggior “fenomeno parastatale” mai verificatosi nel calcio italiano. Esagerato anche, se confrontiamo il passaggio di Ian Rush dalla Juventus nell’86-’88: appena 7 gol in 29 partite, pochi, pochissimi per una “macchina da gol” purosangue, arrivata dal Liverpool con 109 gol in 182 partite e quando è tornato, è tornato in testa a 90 partite dalla fine, in 245 partite.

Dai greci in maglia rossoblù, gli sportivi ricordano ancora oggi Panagiotis, con gioia, ma anche con nostalgia. conoper il suo gol (con un’impressionante sforbiciata rovesciata, nel 2-3 in casa del Napoli) votato come il gol più bello della sua storia Bologna. QUELLO conovenuto da Brescia nel ’11 è rimasto Bologna tre anni prima era retrocesso e portato avanti, senza lo stesso successo in Udinese e Fiorentina.

I ricordi sono buoni anche per Torosidis, Mora, che è rimasto in squadra per 5 anni prima di proseguire al Cesena, Bari. Così e così per Christodoulopoulos, che, a parte un gol (peraltro vincente) nel derby con la Fiorentina, non è riuscito a lasciare il segno in un biennio ’12-’14 prima di approdare a Verona e Sampdoria. Stesso discorso per Marios Oikonomou, che dopo due stagioni è in prestito allo Spall e al Bari.

Nella storia del Campionato, invece, sono inclusi calciatori che ancora oggi sono considerati uno dei migliori investimenti mai fatti giorgato, è stato acquisito due volte dall’Inter mentre è intervenuta la stagione nostalgica del sole greco (…e frappe). Vryzas, per i gol impressionanti segnati in 3 anni 2000-’03 con il Perugia (non avrebbe avuto la stessa fortuna con Fiorentina e Torino poi). I dribbling di Karagounis nel 2003-’05, quando lo faceva giocare, perché il più delle volte lucidava la panchina. La forza e la stabilità di Della, sia in difesa di Perugia che di Roma. La grinta di Manola in 5 anni alla Roma, ma entrambi, dal ’19 al ’21 al Napoli.

È passato all’anonimo invece Lambros Hutos, che da talento alla Roma si è poi ritrovato in Inter, Atalanta, Regina e qualche… Valle Giovenko. Alexandros Tziolis (Siena, 2010), Sokratis Papastathopoulos (Genova, 2008 e Milano), Dimitris Eleftheropoulos, ritrovato in Italia nel 2004, sotto le travi di Messina, ma poi scomparso a Milano, Roma, Ascoli, Siena. Sotiris Ninis, che nei suoi due anni 2012-’14 al Parma ha giocato solo 14 partite, è rimasto senza gol. Orestis Karnezis, che nel ’14 aveva convinto Udinese e Napoli con le sue parate. Ottavo è Savvas Genzoglu, che si è cimentato alla Sampdoria, ma poi si è ritrovato al Livorno, ancora Sapporia, Spezia e Bari.

Niente, di fronte alla passione che ha vissuto Panagiotis Takhtsidis che ha dovuto cambiare 9 squadre (Cesena, Grosseto, Verona, Roma, Catania, Torino, ancora Verona, Genoa, ancora Torino, Cagliari e Lecce), per dimostrare il suo talento…

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Benigna Rosiello

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