L’UE sta cambiando: il governo Meloni blocca lo sbarco dei clandestini

Ha fatto il suo piano Il nuovo governo conservatore italiano per controllo dei clandestini entrare nei paesi vicini via mare.
Diversi immigrati clandestini che stavano pescando nel porto di Catania su una delle navi delle ONG a cui è stato concesso il permesso di attraccare in Sicilia, sono caduti in mare ieri, lunedì 8/11, nel tentativo di sbarco ma le autorità italiane li hanno prelevati e li rimandò alla nave.
Il governo di destra del primo ministro italiano melone impegnato a “difendere i confini dell’Italia” impedendo alle “navi delle ONG” operanti nel Mediterraneo di entrare nei porti del Paese e sbarcare migliaia di clandestini ogni anno.
Domenica, il suo governo ha finalmente dato il permesso ai minori non accompagnati e a chi ha problemi di salute di dimettersi.

Saltano in mare

Mentre lo stallo tra le organizzazioni non governative e il nuovo governo italiano continua, tre immigrati clandestini sono saltati ieri dalla nave Geo Barents, gestita da Medici Senza Frontiere (MSF).
I tre uomini si radunarono immediatamente.
Non passò molto tempo prima che altre 12 persone sul ponte gridassero “aiutaci”, secondo un corrispondente dell’Afp.
“Ci siamo comportati in modo umano, ma molto rispettoso dei nostri principi”, ha detto ieri da Roma il ministro dell’Interno Matteo Piandendozzi.
Ha sottolineato che gli immigrati clandestini sono benvenuti anche in altri porti e ha assicurato che coloro che sono rimasti a bordo sono “sotto la costante sorveglianza delle autorità”.

Nuovo programma di governo

Il 26/10 il nuovo Presidente del Consiglio italiano ha presentato al Parlamento di Roma il suo programma di governo.
Nel suo intervento sull’immigrazione, h melone ha sottolineato: “Nessuno entra in Italia illegalmente, così come non entra in nessun altro Paese grave. Vogliamo fermare lo sbarco illegale di migranti, la tratta di esseri umani nel Mediterraneo.
Ritornando all’idea originaria della missione di Sofia che, nella sua terza fase, prevedeva la fine degli sbarchi dal Nord Africa”.
Meloni ha spiegato che il suo Paese accoglierà gli aventi diritto, “ma senza che i commercianti scelgano chi deve venire in Italia”. Ha inoltre proposto un programma di cooperazione tra Europa e Africa, con l’obiettivo di un suo sostanziale sviluppo.
“Sono diventato primo ministro e finora ho ribaltato tutte le previsioni.
Qualcosa che voglio continuare a fare. Faremo tutto il possibile, ma non ci tireremo indietro e non tradiremo”.
Quasi 6 milioni di clandestini hanno però allagato le città del Paese, creando una situazione soffocante.

L’Italia annega nei migranti: oltre 88mila persone al largo delle coste africane nel 2022

Dal 1° gennaio, secondo il ministero dell’Interno, sono oltre 88mila le persone giunte in Italia dalle coste africane.
Il senatore Antonio Nikita, che ha visitato le navi nel porto di Catania, ha stimato che “la loro situazione è tesa”.
Il nuovo governo italiano, il più di destra dalla seconda guerra mondiale, ha promesso di prendere una linea dura contro l’immigrazione clandestina. Piandedozzi stima che i paesi battenti bandiera dei velieri umanitari – Germania e Norvegia – siano responsabili dei soccorsi in mare dei clandestini.
Salvini, attuale vicepremier ed ex ministro dell’Interno, ha sottolineato che gli arrivi di migranti devono “fermarsi”.

Svezia: 7,3 miliardi di corone tagli agli aiuti internazionali da parte del nuovo governo conservatore – Rifugiati nel mirino

Allo stesso tempo la Svezia, uno dei principali paesi
in tutto il mondo che contribuiscono agli aiuti allo sviluppo, effettueranno tagli drastici agli stanziamenti messi a disposizione a tal fine, secondo una bozza di bilancio presentata oggi dal nuovo governo di destra.
Per il bilancio 2023, il governo del Primo Ministro conservatore prevede di tagliare gli aiuti internazionali alla Svezia di 7,3 miliardi di corone (circa 670 milioni di euro) il prossimo anno e 2,2 miliardi in più entro il 2024, secondo il piano di budget da lui presentato.
Tagliando gli aiuti di circa il 15% rispetto a quanto pianificato, il regno abbandonerà anche l’obiettivo di destinare l’1% del PIL agli aiuti internazionali.
In particolare saranno ridotti i crediti per l’assistenza ai rifugiati, fino a un massimo dell’8% dell’importo totale del credito.
Secondo il sito web specializzato Donor Tracker, l’anno scorso la Svezia è stata in termini assoluti l’ottavo più grande donatore internazionale di aiuti al mondo e il terzo in termini di economia, in quanto offre. 0,92% del PIL, dietro Lussemburgo e Norvegia.
Il taglio degli aiuti internazionali fa parte del programma del nuovo governo di estrema destra, che per la prima volta conta sul sostegno in parlamento del partito di estrema destra anti-immigrazione Sweden Democrat (SD).
Dal 1975, la Svezia ha superato la raccomandazione delle Nazioni Unite per i paesi di destinare almeno lo 0,7% della loro ricchezza nazionale all’assistenza internazionale allo sviluppo.
Nonostante la previsione di crescita rivista al ribasso, con il PIL previsto in calo dello 0,4% l’anno prossimo e in crescita del 2% nel 2024, il bilancio 2023 presentato oggi prevede un avanzo del PIL dello 0,7%.
Con una spesa aggiuntiva di 40 miliardi di corone, prevede principalmente una spesa significativa per tagliare le tasse sul carburante e aumentare gli stanziamenti per la difesa, nonché per mantenere i sussidi di disoccupazione ai livelli attuali, come hanno chiesto i Democratici svedesi.
Sono aumentati anche i finanziamenti alla polizia, nonché gli stanziamenti per la preparazione di nuove centrali nucleari.
A seguito di un accordo tra i quattro partiti di maggioranza (moderato, democristiano, liberale e SD), il progetto di bilancio è stato sottoposto all’approvazione del parlamento a fine anno.

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Poldi Mazzi

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