La prima donna presidente del Consiglio a Roma. Meloni guida l’Italia a destra

“Giuro fedeltà alla Repubblica”, ha detto la Meloni, 45 anni, allo storico Palazzo del Quirinale. Alla cerimonia hanno assistito anche la figlia Ginevra di sei anni e il compagno, il giornalista televisivo Andrea Giambruno.

Le azioni di Meloni continueranno senza dubbio a essere seguite da vicino, poiché il suo partito ha radici neofasciste ed è spesso posizionato a destra per certe opinioni.

Il governo era formato da tre partiti del blocco di destra, che si sono assicurati una solida maggioranza in parlamento alle elezioni di settembre. Oltre al partito più forte dei Fratelli d’Italia, nella coalizione sono inclusi la Lega populista di destra dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini e l’Alto partito dell’ex premier Silvio Berlusconi.

Nel caso di Salvini e Berlusconi, ci sono preoccupazioni per il loro rapporto positivo con la Russia belligerante e soprattutto con il presidente Vladimir Putin. Poco prima della nomina del governo, Berlusconi ha dovuto spiegare i contenuti di una registrazione in cui sottolineava la sua amicizia con Putin e difendeva i progressi di Mosca verso l’invasione dell’Ucraina.

Sebbene Meloniová e il suo partito siano stati criticati per le loro opinioni radicali e il passato neofascista, è stato forse il nuovo primo ministro che è stato forse il più inequivocabile nell’esprimere il suo sostegno all’Ucraina e nell’enfatizzare l’alleanza atlantica.

Domenica si riunirà per la prima volta il governo Meloni. Il nuovo gabinetto sostituisce il governo guidato da Mario Draghi, ex capo della Banca centrale europea, insediatosi nel 2011 per guidare il Paese fuori dalla crisi pandemica e attuare le riforme economiche. In quel momento la Meloni rifiutò di aderire alla coalizione di unità nazionale di Draghi.

Per il suo partito, Meloniová ha negoziato nove incarichi ministeriali nel nuovo governo, cinque ciascuno per i partner della coalizione. Gli altri cinque posti ministeriali sono ricoperti da esperti che non rappresentano alcun partito. I sei uffici ministeriali saranno diretti da donne.

Tonio Vecellio

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