Il governo italiano vieta i rave party: la festa è finita

Il nuovo governo del premier di estrema destra Giorgio Meloni ha annunciato che criminalizzerà l’organizzazione di feste di musica elettronica (rave) senza licenza, poche ore dopo la chiusura di uno di questi raduni nel nord Italia.

Il nuovo reato di “partecipazione a un raduno pericoloso” in cui ci sono più di 50 persone potrebbe comportare una condanna fino a sei anni di carcere e consentire allo stato di intercettare gli organizzatori dell’evento, riferisce la BBC.

Il premier Meloni ha affermato che la nuova legge mira a proteggere le persone dai possibili danni che possono arrecare gli assembramenti e non è diversa da qualsiasi altra in Europa, ma ha anche segnalato che lo Stato italiano non è più negligente nel seguire le regole.

Ieri sera un migliaio di raver erano a una festa di musica elettronica in un magazzino abbandonato a Modena quando la polizia ha ordinato loro di lasciare la festa.

Il nuovo ministro delle infrastrutture e dei trasporti di destra, Matteo Salvini, ha dichiarato: “Il divertimento è finito”.

I residenti vicino al locale si sono lamentati del fatto che per due giorni si potesse ascoltare musica techno continua dalla festa di Halloween, che giovani raver delle vicine città italiane, oltre che del Belgio e della Francia, hanno scoperto attraverso i social network.

I raver avevano programmato di rimanere fino a martedì, ma hanno lasciato il magazzino dopo l’arrivo della polizia.

Il governo aveva già tentato di cambiare la legge dopo che due persone erano morte durante una festa di massa nel 2021 nel centro di Viterbo.

Un nuovo disegno di legge del governo di destra va oltre e prevede multe elevate e confisca del sistema di voto.

I critici affermano che il governo ha approvato una legge che vieta i raduni musicali, ma ha ignorato una marcia fascista tenuta durante il fine settimana da 2.000 sostenitori del dittatore italiano in tempo di guerra Benito Mussolini a Predappia, dove il dittatore è nato ed è sepolto.

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha detto che i due eventi sono “completamente diversi” perché la marcia di Mussolini non ha turbato l’ordine pubblico e si è svolta per anni, mentre i magazzinieri denunciavano feste illegali a Modena.

Malvolia Cocci

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