Condoglianze nel mondo del calcio per la morte di Mino Raiola

Il famoso allenatore Mino Raiola è morto sabato all’età di 54 anni, con la notizia della sua scomparsa, annunciata dalla famiglia, ad rattristare il campo di calcio.

Il defunto era uno dei più famosi – e ora eccentrici – allenatori di calciatori, avendo come clienti alcuni dei più grandi nomi del calcio mondiale, come Zlatan Ibrahimovic, Paul Pogba ed Erling Halland.

Da inizio anno il grosso agente italiano ha gravi problemi di salute ai polmoni ed è ricoverato in ospedale a Milano.

In realtà, qualche giorno fa, è andata in onda la notizia della sua morte, ma l’ha annunciato lui stesso negare che sia così.

Sabato, però, Raiola è morto in un ospedale di Milano, con la sua famiglia che ha annunciato di aver finalmente perso la battaglia per la vita.

Raiola aveva portato Paitim Kasami all’Olympiakos, quando era anche allenatore di Costas Manolas.

Annuncio di famiglia:

“È con profonda tristezza che annunciamo la fine dell’amicizia e dell’agenda calcistica che è sempre esistita. Mino ha lottato fino alla fine con la stessa forza che aveva al tavolo delle trattative per difendere i suoi giocatori. Come sempre, ci ha reso orgogliosi e non se ne è mai accorto.

Mino ha toccato molte vite durante la sua carriera e ha scritto un nuovo capitolo nella storia del calcio moderno. La sua presenza sarà persa per sempre.

La missione di Mino di rendere il calcio mondiale un mondo migliore per i calciatori continuerà con lo stesso spirito. Grazie a tutti per lo straordinario supporto che abbiamo ricevuto in questi tempi difficili e chiediamo il rispetto della privacy di familiari e amici in questo momento difficile.

La famiglia di Raiola”.

Pizzeria, McDonald’s e fidanzamento?

È nato il 4 novembre 1967 a Notre Dame, poiché non c’era ospedale ad Angri, Salerno, dove vivevano i suoi genitori, ma la famiglia si è trasferita in Olanda quando aveva un anno.

A 15 anni era nella pizzeria di famiglia, a 17 è fidanzato con un olandese di dodici anni più grande di lui, mentre a 19 ha fatto i suoi primi soldi vendendo McDonald’s. Poi è diventato l’agente più… spietato del calcio mondiale. Il famoso manager sportivo è uno dei più influenti nel suo campo.

La collaborazione

Ha iniziato a giocare a calcio in Olanda. Ma sapeva anche benissimo di non avere futuro come calciatore, così, “molestando” il presidente, che era un cliente della pizzeria del padre, fu assunto con successo qualche tempo dopo come direttore atletico.

Ha iniziato la sua carriera come manager all’età di 20 anni, avviando la sua prima azienda. Il suo primo trasferimento è stato l’ala sinistra Brian Roy dall’Ajax al Foggia nel 1992, ed è stato coinvolto con Dennis Bergkamp e Wim Jong all’Inter, ampliando in seguito le sue attività fino a diventare uno dei più potenti allenatori del calcio mondiale.

Tra i suoi clienti ci sono i big della “dea del giro”: da Ibrahimovic a Robinho, da Pogba a Balotelli, da Lukaku a De Licht, Haland, Verratti, Donaroma e altri grandi assi. Naturalmente, Erling Haland è l’ultima “chicca” della sua famosa collezione.

Tutti hanno iniziato a parlarne dopo il trasferimento di Pavel Nedved alla Lazio. Una mossa facilitata dall’amicizia di Raiola con Zdenek Zeman, che conosceva fin dai tempi del Foggia.

Poi gli altri della “squadra” hanno seguito l’esempio, con Zlatan Ibrahimovic primo e migliore.

All’epoca disse all’attaccante della nazionale svedese Milan: “Vuoi essere il miglior calciatore del mondo o quello che vince di più? Con me il secondo è garantito”. La verità è che ha un rapporto molto forte con i calciatori, più che semplici professionisti.

Ricchezza e influenza

Nel 2020 Forbes lo ha classificato tra i manager più ricchi, con un guadagno di 84,7 milioni di dollari, dopo aver “chiuso” l’affare per 847,7 milioni di dollari.

Nel 2016 si è assicurato il record di tutti i tempi di 26.154 milioni di euro, portando Paul Pogba dalla Juventus al Manchester United.

Negli ultimi anni ha una media di 65-70 milioni di dipendenti all’anno ed è tra i primi tre manager più ricchi, dopo Jorge Mendes e Jonathan Barnett.

Per Alex Ferguson è il “ciccione con comportamenti mafiosi”, anche l’uomo – secondo un sondaggio della rivista olandese “Voetbal International” di due anni fa – con la maggiore influenza sul calcio olandese, più di Cruyff.

È lui che negli ultimi anni ha cambiato ruolo di allenatore, invertendo le dinamiche dei rapporti con i giocatori, come riporta di solito il quotidiano sportivo italiano “Gazzetta dello Sport”. Raiola sceglie i clienti, mai il contrario.

Il suo stile e la sua vita

“Ero vestito così male che quando sono arrivato al club mi hanno guardato dall’alto in basso e hanno fatto più soldi”, ha detto. Raiola ha due figli, vive a Montecarlo, ha case ad Amsterdam e Miami e parla sette lingue (autodidatta), compreso l’italiano.

Secondo lui, aveva imparato l’inglese guardando Topolino su un canale olandese. Aveva studiato giurisprudenza per due anni, e ad un certo punto ha lavorato come intermediario bancario: destinato a rispondere ai reclami di clienti e fornitori.

Mino Raiola è una persona che compare spesso nelle storie, uno che, partendo da zero, è in grado di governare il mondo intero.

Quello che hanno riportato i media italiani

“Correre dello Sport” è intitolato: Muore Mino Raiola, annuncio ufficiale dalla famiglia:

È morto Mino Raiola, l’allenatore di calcio più famoso del mondo, riporta “La Repubblica” in prima pagina:

E la prima pagina del “Corriere della Sera” fa riferimento alla morte del famigerato agente:

Poldi Mazzi

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